Viviamo in un’epoca in cui l’Intelligenza Artificiale si sta diffondendo in molte aree della vita professionale e privata delle persone. Per questo motivo in molti temono che l’AI possa rubare posti di lavoro, portando alla disoccupazione di massa e a una disumanizzazione nei servizi. Tuttavia, quando si parla di multipotenziali (persone con una vasta gamma di interessi, abilità e competenze) emerge chiaramente che l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituirli. Ma perché?
Diversità nel processo di apprendimento.
L’Intelligenza Artificiale apprende principalmente attraverso i dati. Più dati vengono dati in pasto ai suoi sistemi di apprendimento (algoritmi), più l’Intelligenza Artificiale diventa precisa nel restituire risposte appropriate quando viene interrogata o più performante quando le viene chiesto di eseguire un compito. C’è un detto dell’informatica che ho appreso mentre preparavo un esame di Informatica Umanistica all’Università che rende bene l’idea di quello che succede in un sistema gestito con l’AI: Garbage In, Garbage Out. Ovvero quello che inserisci ti viene restituito: se inserisci dati sbagliati, imprecisi e obsoleti (garbage, cioè “immondizia” per l’appunto) riceverai un risultato sbagliato, impreciso e obsoleto.
I multipotenziali invece apprendono attraverso le esperienze, l’esplorazione e la curiosità. Quando un multipotenziale si appassiona a qualcosa infatti, in poco tempo studia tutto quello che esiste su quell’argomento e lo sperimenta attivamente per come può. È vero, quando ne sa abbastanza si annoia e abbandona tutto, per poi buttarsi a capofitto su qualcos’altro di nuovo ma che totalizza la sua attenzione.
Però, c’è un però.
Non dimentica ciò che ha fatto o studiato fino ad allora, anzi! Dentro di sé il multipotenziale immagazzina tutto il suo sapere ed è sempre pronto a utilizzarlo per contaminare nuovi progetti.
E questo ci porta a un’altra questione.
Metto il titolo e continuo sotto.
Creatività nel problem solving.
Possiamo chiedere a uno strumento che utilizza l’Intelligenza Artificiale di risolvere un problema, ma il poverino si limiterà a riproporre soluzioni già note, già testate e forse non più adatte alla situazione attuale. Può mettere in fila azioni in un processo, può recuperare cosa è stato fatto in una situazione simile del passato, può farti un’analisi dei pro e dei contro ma… sempre limitandosi a fatti e dati già noti. E se ora ci fosse un’emergenza mai vista prima, come quando è scoppiato il Covid? TILT!
Ma arrivano in soccorso i multipotenziali. Con la loro creatività, capacità di sintesi e multidisciplinarità riescono a generare idee innovative che spesso non seguono percorsi lineari. Infatti, per indole, sono abituati a passare da un settore all’altro con agilità, adattandosi rapidamente a nuovi ambienti o sfide. La loro capacità di apprendere velocemente e integrare competenze diverse li rende particolarmente resilienti in contesti complessi e in rapida evoluzione.
Empatia, Umanità e Sistema di Valori.
Mentre scrivo siamo alla fine di settembre 2024, e ciò che scrivo fa riferimento a quello che sappiamo ora sull’Intelligenza Artificiale (forse avrei dovuto fare prima questa premessa, amen).
Ad oggi un altro grande elemento di distacco tra l’Intelligenza Artificiale e gli esseri umani è che l’AI non ha la capacità di provare emozioni, di prendere decisioni mosse più dal buon senso che esulino dalle regole codificate e di provare empatia, compassione e sentimenti.
E non è un dettaglio da poco.
Le persone hanno bisogno di sentirsi ascoltate, comprese e odiano farsi prendere in giro! Una macchina, per quanto efficiente, non riuscirà mai a toccare certe corde dell’animo umano, quelle stesse corde che occorrono alle persone per potersi fidare, per scegliere e per acquistare.
I multipotenziali amano farsi contaminare, ascoltare e creare ambienti caratterizzati da ispirazione e crescita. Nelle loro esperienze hanno sperimentato i loro valori, le loro potenzialità e le loro emozioni e sono in grado, meglio di altri, di applicarle in contesti nuovi. Riescono inoltre, meglio di tanti altri, a riconoscere gli stati emotivi di chi hanno di fronte, sanno mettersi agevolmente nei panni degli altri e creare così ambienti di lavoro positivi.
Perché non dovrebbe mai mancare un Multipotenziale in azienda?
Abbiamo capito che l’Intelligenza Artificiale, ad oggi, non è in grado di assolvere i compiti che può compiere solo un essere umano, specialmente se si tratta di un multipotenziale. Va da sé che allora le aziende si farebbero un gran bel regalo inserendo un multipotenziale nel loro team!
Certo è che è una decisione che va fatta con cognizione di causa…
Se pensate di assumere un multipotenziale rilegandolo a un ruolo che sia quello dal primo all’ultimo giorno lì dentro, farete una mossa sbagliata. In questo caso, i giorni lì dentro per lui saranno pochi. Sì, anche se state pensando di offrirgli un post super creativo.
Ragionate invece in questo senso.
I multipotenziali hanno conoscenze trasversali, multidisciplinari, grande dono della sintesi e propensione all’innovazione. Non sono tutti uguali però, quindi comprendete bene chi avete di fronte.
Potrebbe essere una perfetta figura jolly, che può ricoprire diversi ruoli all’interno dell’azienda. Se un multipotenziale infatti è dotato di grande versatilità permette di superare eventuali momenti di crisi, come la mancanza di personale qualificato, o di coprire temporaneamente ruoli strategici in base alle esigenze dell’azienda.
Può essere quell’anello di congiunzione tra i vari reparti e colmare quell’assenza di comunicazione che conduce a continui rimbalzi di responsabilità. È tipico nelle grandi aziende che il reparto Marketing non comunichi con l’IT, che a sua volta non comunica con il reparto vendite, che a sua volta non sa neanche cosa siano le Risorse Umane. Il professionista multipotenziale invece è probabile che, grazie alla sua multidisciplinarietà, mastichi un po’ tutti questi argomenti e sappia trovare il modo per creare unità e coesione tra i team, oltreché guidarli insieme verso un’unica meta: il successo dell’azienda.
Può inoltre essere un perfetto Leader. Infatti i multipotenziali tendono ad avere una visione d’insieme e integrata, e riescono comprendere il contesto generale del business e del mercato. Questo li rende in grado di guidare una squadra con una visione di lungo periodo, senza limitarsi a singoli aspetti operativi.
E poi, essendo per natura curiosi e ricercando l’apprendimento costantemente, ispirano e incoraggiano i membri del gruppo a esplorare nuove competenze, a crescere professionalmente e a sviluppare i propri talenti. Questo approccio porta a costituire un ambiente di lavoro dinamico, in cui il miglioramento continuo diventa parte della cultura aziendale.
Spesso e volentieri i multipotenziali tendono anche a sviluppare una Leadership empatica. Infatti sono abili nel comprendere le diverse esigenze e prospettive dei membri del team, facilitando così una comunicazione aperta e un ambiente di lavoro collaborativo. Questa capacità di mettersi nei panni degli altri li rende leader inclusivi, capaci di motivare e far crescere il potenziale di ciascun membro del team. Infine, un team guidato da un leader empatico e inclusivo è generalmente più coeso, con livelli più alti di soddisfazione, produttività e creatività. Questo riduce notevolmente il turnover e incoraggia i talenti a restare in azienda.
In conclusione.
In questo articolo abbiamo visto come l’Intelligenza Artificiale non potrà mai sostituirsi in un lavoro strategico, creativo e olistico come quello che può portare a termine un multipotenziale.
Abbiamo analizzato le differenze principali tra il modo di generare risultati dell’Intelligenza Artificiale e degli esseri umani. Mentre i primi elaborano dati già noti, gli altri sfruttano il processo di apprendimento, la capacità di problem solving e la gestione delle emozioni nei sistemi decisionali.
Dal momento che l’Intelligenza Artificiale non può sostituire i multipotenziali sul lavoro, va da sé che invece questi ultimi si rivelano essere delle grandi risorse per le aziende che possono assumerli come figure jolly, leader o anelli di congiunzione tra i reparti.
Silvia Vernelli
Sono la prima Life & Multipotential Coach italiana. La mia missione è accompagnare le persone multipotenziali in un percorso verso l’autorealizzazione personale Grazie al mio metodo di lavoro esclusivo e alla mia esperienza personale di vita come multipotenziale, ti dimostrerò che anche tu puoi trovare un equilibrio tra il tuo desiderio di pace e la tua fame di cambiamento.